Questo particolarissimo fumetto antologico di Giulio Rincione inizia, come detto sopra, con la storia chiamata Il Buco, in cui una voce didascalica accompagna e descrive il viaggio fisico\lirico di un bambino all'interno di un bosco, interrogandosi sulla scelta tra vivere e morire, tra impiegare il proprio tempo per vivere o lasciarlo scorrere in attesa della morte.
Davanti ad un albero dalle sembianze di un teschio la voce dirà le emblematiche parole Se entri, sarai Dio, Se esci, sarai uomo. E quasi senza accorgersene, come se il suo fosse un gesto di semplice istinto, il bambino si fa risucchiare dal buco, facendo così partire il nostro viaggio.
Passiamo così la sezione chiamata Storielline, composta da Il Tubicino, Il Fiorellino e Il Canarino.
Il Tubicino parla di un ragazzo (molto somigliante al bambino della prima storia ma con qualche anno in più) molto malato. Ma il ragazzo vuole uscire, non gli basta vedere il mondo da una finestra: così esce e se ne sta in giardino a vedere la vita con la flebo attaccata al tubicino, attaccato alla sua testa.
Però sua madre non vuole che lui stia fuori, così lo sgrida e lo obbliga a rientrare. Ma dentro casa il ragazzo non è più solo, e chissà a cosa possono portare le parole di un mostro sussurrate a delle orecchie così fragili e corruttibili...
Il Fiorellino parla di un uomo. Un uomo che ha perso tutto, persino la propria umanità, ma che ritrova un po' di speranza guardando un fiore sbocciare tra le piastrelle del terrazzo.
Ne Il Canarino vediamo l'uomo della storia precedente essersi ripreso, quasi essere felice, ma una l'opprime nuova mancanza: l'amore. O meglio, l'averlo conosciuto e poi perso per sempre.
La sua unica opzione, ormai, è quella di prendere in mano il suo canarino e cercare di volare via da tutto questo dolore. Ma le persone non sono uccelli. Gli uomini non sanno volare.
La storia successiva, Il Dio, è forse la più surreale di tutto il volume: ritroviamo il protagonista de Il Tubicino uscire da un buco e camminare in una landa desolata finché le forze non lo abbandonano davanti a un ombrellone da mare. E dopo la scomparsa del ragazzo, sulla cima dell'ombrellone, fiorisce un fiore.
Nelle ultime due storie, Amor condusse noi e Dentro il messaggio dell'autore si fa ancora più criptico, con i disegni che testimoniano questa tensione nella sezione metafumettistica del primo racconto e nella perdita di colore dell'episodio che chiude il cerchio.
Di cosa parlano le ultime storie lascio che siate voi a scoprirlo, visto che non ne esiste una sola e univoca chiave di lettura.
Con questo albo Shockdom ha permesso al grande pubblico di leggere alcune delle prime storie pubblicate da Rincione, ossia Storielline, che uscirono come autoproduzione con il collettivo indipendente PeeShow nel 2013.
Ma questo non significa trovarsi di fronte ad un prodotto acerbo, anzi, in queste tavole la forza dei tratti sporchi e dello stile pittorico dei disegni e il lirismo cupo e malinconico dei testi rimandano a un autore che utilizza il proprio mezzo di espressione con grande maestria, combinando immagini, parole e colori in un vero e proprio viaggio all'interno della psiche umana.
Un fumetto molto particolare, che può non piacere a chi non apprezza gli arpeggi poetici con pochissima trama intorno e a chi non digerisce il particolarissimo stile di disegno di Rincione.
Ma per gli altri questo sarà un vero bisturi con cui sezionarsi l'anima.
- Voto: 9
