Lucifero e la bambina

Lucifero e la bambina

  • Titolo: Lucifero e la bambina
  • Autrice: Ethel Mannin
  • Anno di pubblicazione originale: 1945
  • Casa editrice: Alcatraz edizioni

 

Che succederebbe se il migliore amico di una bambina fosse il Diavolo in persona?

 Autrice rimasta inedita e semisconosciuta in Italia, Ethel Mannin è stata una prolifica scrittrice di romanzi, racconti, articoli e poesie inglese e un'accesa attivista femminista attiva in Inghilterra nel corso di tutto il ventesimo secolo.

I suoi libri, di norma, sono tutte storie a sfondo sociale i cui personaggi si battono per ottenere libertà sessuali e personali (tra le altre cose questa autrice anche anche apertamente bisessuale).

Lucifero e la bambina è un unicum nella sua vastissima produzione, perché è l'unica storia di genere scritta dall'autrice, anche se la scelta di inserire degli elementi speculativi nella sua narrazione non è per nulla una semplice scelta stilistica o ornamentale, perché questa storia fa della figura del diavolo e del suo fascino il perno su cui tutta la vicenda si snoda.

Il romanzo si apre il primo agosto, il giorno di Lammas, uno dei quattro sabba delle streghe, con la protagonisita, Jenny Flowers, una bambina di appena sette anni, che in una gita in campagna insieme al suo gruppo di catechismo, si smarrisce in un bosco e incontra uno Straniero, cioè un oscuro figuro con in testa un copricapo ornato di corna.

La bambina però non si fa intimidire, anzi, affascinata dall'uomo passa con lui tutta la giornata, girovagando per la foresta e imparando dall'uomo molte nozioni relative alla botanica e agli animali del bosco. 

La sera l'uomo la riaccompagna a casa, ma arrivati davanti alla porta dell'abitazione l'uomo se ne va, dicendo alla bambina che si sarebbero rincontrati al prossimo sabba delle streghe, cioè ad Hallowe'en. così scopriamo gli altri componenti della sua famiglia: la madre Ivy, il padre Joe, i fratelli Jes e Stan e la bella e giovane zia Nelly.

Immediatamente il narratore onnisciente della storia ci dice che in realtà Jenny è una figlia illegittima di Nelly, ma che è stata adottata da suo fratello Joe e da sua moglie perché la giovane madre non aveva intenzione di crescere la bambina (oltre a non sapere neppure di quale dei suoi molti amanti occasionali fosse la figlia), mentre Ivy aveva da sempre cullato il desiderio di avere una bambina, ma il fato le aveva dato solo due figli maschi.

Ovviamente, di tutto questo, la bambina è del tutto ignara.

Contrariamente alle aspettative di Ivy, però, Jenny non è affatto la dolce e cara bambina che la donna aveva sognato; anzi, al contrario, la piccola sembra avere un vero talento per ridursi sempre i vestiti e i capelli un disastro, oltre a non andare bene a scuola ed essere una grande asociale, lunatica e aggressiva con tutti.

Le uniche persone con le quali la bambina sembra andare d'accordo sono la vecchia Ma Beadle, una vecchia gattara sudicia e pazza, ma ritenuta da molti una buona fattucchiera e un'ottima chiromante, e la sua insegnate Marian Drew, una dolce ragazza sui trent'anni figlia di un eccentrico predicatore che si accattiva l'amicizia della bambina grazie al suo metodo di insegnamento incentrato sulla calma e la comprensione dei ragazzi e non sulle punizioni.

Peccato però che durante la notte di Hallowe'en (che coincide con il compleanno di Jenny), lo Straniero non compaia di nuovo e tra di lui e Marian nasca un sentimento amoroso, che farà diventare Jenny sempre più gelosa, fino a farle odiare la povera donna...

Romanzo con una fortissima componente sociale, in questa storia di streghe la Londra pre-bellica degli anni '30 appare in tutto il suo bigottismo e l'attrito tra i poveri esponenti del proletario cittadino e le classi medie è fortissimo, al punto che i genitori dei bambini vivono dei propri e veri traumi nel dover parlare con gli insegnanti dei loro figli; inoltre, a sottolineare la lontananza dei lavoratori e lo Stato c'è un'istintiva antipatia verso le forse dell'ordine e i suoi esponenti che spesso fa capolino dalle pagine.

E così, questa storia ammantata di occultismo ed esoterismo riesce a scavare nella realtà londinese (e non solo) con un bisturi tagliente e affilatissimo, mettendone a nudo le ipocrisie delle madri che sovrastano i figli con la scusa di fare il loro bene, padri e madri che se ne fregano della famiglia e affidano l'educazione della prole solo all'istituzione scolastica, e una società che ti vuole nei suoi ranghi solo se ti adegui agli stilemi e alle regole indotte da Patria e Religione.

La storia di Jenny invece riesce a portare la bandiera di tutti i diversi e di tutte le persone che non vogliono percorrere i binari già tracciati per loro dalla società, dalla famiglia, dalla scuola e da ogni struttura sociale che potrebbe diventare una gabbia sulle spalle di un'anima troppo libera e ribelle.

Con questa storia la Mannin ci invita a sceglierci la vita di testa nostra, e di seguirne il corso, anche al costo di bruciarci.

  • Voto: 7,5

 

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