L'uomo Invisibile

  • Titolo: L’uomo invisibile
  • Regia: Leigh Whannel
  • Paese e anno di distribuzione: USA 2020
  • Durata: 124 min
 

Cecilia Kass è intrappolata per anni in una relazione abusiva con il ricco scienziato Adrian Griffini: un uomo violento psicologicamente e fisicamente, tanto che Cecilia si vede costretta a lasciarlo abbandonando la casa dove vivono assieme nel cuore della notte.
Riprendere una vita normale dopo ciò che ha patito con Adrian per Cecilia è difficile; porta dentro di sé un trauma profondo che le rende impossibile anche uscire di casa o aprire al corriere, temendo che Adrian la stia controllando e possa farle del male non appena ne avrà l’occasione. Per questo, quando le giunge la notizia della morte del suo ex, la invade una sensazione di sollievo. Non solo: malgrado la loro rottura rocambolesca, Adrian le ha lasciato una cospicua eredità che potrebbe risolvere tutti i problemi di Cecilia e permetterle anche di viziare le persone che ama e che le sono state vicine in questi anni difficili. Ma questa serenità non dura a lungo: presto cominciano ad accadere strane cose a Cecilia, oggetti che scompaiono e ricompaiono, eventi inspiegabili che cominciano a farle sospettare, e poi credere, che Adrian non sia affatto morto, ma che in qualche modo abbia trovato il modo di rendersi invisibile all’occhio umano e che ne stia approfittando per tormentarla in piena luce. La situazione precipita ancora di più quando la presenza impalpabile comincia a compiere crimini orrendi di cui Cecilia sembra a tutti gli effetti la colpevole: a questo punto sembra ovvio a tutti che la donna sia semplicemente impazzita, e lei si ritrova a dover far fronte da sola alla minaccia invisibile.

Questo film è l’ultima e moderna aggiunta all’innumerevole collezione di “uomini invisibili” che può vantare la storia del cinema a partire dal lontano 1933 quando sbarcò sul grande schermo il primo adattamento su pellicola del celebre romanzo di H. G. Wells.

La storia dell’uomo invisibile nel corso dei decenni è ormai entrata nell’immaginario popolare come uno dei “mostri” più famosi, parte del mondo Universal, iconico come Frankenstein e Dracula, ma forse mancava una versione più moderna della sua storia che questo film si è assunto la responsabilità di raccontare.

Siamo lontani dalle atmosfere antiquate da fantascienza vintage che evoca solitamente l’uomo invisibile: il film si snoda su premesse e ambientazioni modernissime, tanto che l’horror gioca spesso con la fantascienza. Rimane poco e nulla della trama del romanzo da cui si ispirano il regista, solo il concetto dell’invisibilità e la personalità folle e malvagia dello scienziato che riesce a scoprirne il segreto.

Il film esplora il concetto dell’uomo invisibile in chiave femminista: infatti il personaggio principale non è il fisico pazzo, ma Cecilia, la sua vittima che troverà la forza di smascherarlo, combatterlo e sconfiggerlo. La cattiveria dell’antagonista non è una forza indefinita, legata al caos e alla follia, bensì è strettamente legata al desiderio di possedere, sottomettere e punire Cecilia che ha osato “ribellarsi” alla sua autorità maschile e addirittura abbandonarlo.

 Viene dedicato ampio spazio al disturbo da stress post-traumatico che chiaramente piaga la vita di Cecilia prima ancora che Adrian invisibile possa intervenire per farlo a propria volta, all’uso (e abuso) di psicofarmaci e al mondo della psicopatologia in generale: tanto che si potrebbe dire che quest’ultimo uomo invisibile potrebbe rappresentare, tramite una metafora nemmeno così nascosta, lo spettro invisibile del trauma che insegue le vittime di abusi.

Soprattutto nella prima metà del film, lo spettatore sembra chiamato a cercare di distinguere la realtà rispetto alle proiezioni create dalla mente terrorizzata di Cecilia. Adrian la sta seguendo davvero o è solo il suo cervello che, pur di proteggersi, si rifiuta di smettere di avere paura?

La seconda metà del film abbandona il terreno del thriller psicologico per diventare un vero e proprio horror, con picchi di violenza intensa, sequenze ansiogene di inseguimento stile gatto e topo, e tutti i crismi del più classico slasher movie.

Insomma, questa nuove versione de “L’uomo invisibile” non era forse strettamente necessaria nel panorama cinematografico attuale, ma è sicuramente un esperimento interessante che non tradisce le affascinanti premesse su cui si fonda.

  • Voto: 7/10