Unwelcome

Unwelcome

  • Titolo: Unwelcome
  • Regia: Jon Wright
  • Paese e anno di distribuzione: Inghilterra, 2023
  • Durata: 104 minuti

Londra è una città meravigliosa: il London Eye, le vie dello shopping, la nebbia e la pioggia tanto cara agli amanti dell'inverno...

Londra è una città meravigliosa per i turisti. 

Questo perché la capitale inglese è sovraffollata, ha delle serrature davvero scadenti ed è piena di violenti criminali.

Questo è sicuramente quello che avranno pensato i protagonisti di questa storia, Jamie e Maya, quando vengono aggrediti a casa loro da un gruppo di malviventi solo perché poco prima Jamie aveva avuto un diverbio verbale con il loro capo mentre era uscito a prendere una bottiglia di spumante.

Ma a rendere più traumatico l'evento è il motivo per cui i due volevano festeggiare: infatti Maya aveva appena scoperto di essere incinta.

Ma come si fa a pensare di crescere un figlio in una città così pericolosa? Non sarebbe meglio spostarsi altrove, magari in campagna?

A pensarci questa sembrerebbe un'ottima idea, specialmente se la campagna è un caratteristico paesino irlandese.

Ma bisogna sapersi ambientare ai luoghi nuovi e alle sue tradizioni. 

Perché anche se tutto ilo mondo è paese, non tutte le storie sugli spiritelli sono allegre.

Così come non tutto il piccolo popolo è cordiale.

Anzi.

Dopo questo prologo vediamo la giovane coppia prepararsi per prendere possesso di un villino lasciato a Jamie da una zia appena defunta: la casa è carina, ma ha bisogno di qualche lavoro, quindi Maya decide di chiamare una ditta edile della zona, l'azienda a conduzione familiare degli Whelan.

La famiglia non nutre di una grande simpatia nella comunità, ma all'inizio la questione più urgente che Niamh, un'amica della zia di Jamie che si è offerta di supervisionare al trasferimento e aiutare la giovane coppia: infatti l'anziana oste (è la proprietaria del pub del paese) insiste molto con Maya riguardo la necessità di offrire ogni giorno una fetta di fegato ai Red Caps che popolano i boschi intorno alla casa.

Anche se scettica, la ragazza decide di continuare la tradizione iniziata dalla zia di Jamie; anzi, spinta dalla curiosità scoprirà la leggenda che gira tra le persone del villaggio dietro alla famiglia: dopo che il marito si ammalò di un morbo incurabile, la moglie decise di fare un patto con i Red Caps, ma questi vollero la figlia della coppia come moneta di scambio.

In realtà la piccola si ammalò di bronchite e perì nella culla, (almeno secondo la versione ufficiale), ma la donna non smise mai, fino al giorno della sua morte, di lasciare un piccolo boccone ai Red Caps in modo che, se la sua amata piccola fosse ancora viva, questi se continuassero a prendersene cura.

Arriva la sera del primo giorno della coppia nel villaggio e Niamh gli organizza una piccola festa nel suo pub: lì un vecchio ubriacone del posto fa delle avance volgari a Maya e viene malamente cacciato. Durante la notte scomparirà, vittima della fame omicida dei Red Caps.

L'alba del giorno dopo i nostri protagonisti vengono svegliati all'alba dai Whelan (papà Daddy, il figlio Killian, la figlia Aisling e il figliastro Eoin, un gigante con dei problemi mentali).

Tra i due gruppi inizia subito a esserci un attrito, fomentato soprattutto dai due figli di Daddy, che umiliano e derubano sfacciatamente la coppia perché inglesi e non irlandesi.

Durante i giorni di lavoro le tensioni tra i lavoratori e i clienti diventano sempre più tese, soprattutto tra Killian e Jamie, fino a esplodere quando Eoin, inavvertitamente, rompe il vetro della camera da letto della coppia con una scala.

Daddy comincia a picchiarlo, ma Maya si mette in mezzo e lo fa smettere. Poi la ragazza, come ogni giorno, va a portare un po' di fegato davanti alla foresta ma incontra il cane dell'uomo scomparso, quello che era stato scacciato dal pub e risulta ancora scomparso.

La donna si mette a seguire il cane e trova nel bosco una capanna, che però puzza di cadavere e nel quale non entra.

Tornando indietro Maya incontra Eoin, che piange su un muretto. La donna cerca di consolarlo, ma lui prova a stuprarla; però viene fermato dai Red Caps che lo assaltano e lo uccidono, recapitando la sera stessa la testa a Maya.

Inizia così, per Maya e Jamie, una guerra con i Whelan, una guerra che finirà proprio grazie all'aiuto dei Red Caps.

Ma il prezzo da pagare, come è ovvio, sarà la loro bambina.

Il film presenta molti più difetti che pregi: la fotografia è uno dei pochi elementi positivi in un mare di problemi.

Cominciamo dal cast: nessun attore appare bene nel suo ruolo, tranne Daddy. Gli altri recitano in modo freddo, impostato, pasticciando gesti e movenze quasi mai naturali e credibili. 

La sceneggiatura in questo non li aiuta di certo: i dialoghi sono assurdi, irrealistici e forzati, portando in più punti avanti la storia per semplice necessità di trama.

Anche gli effetti speciali appaiono vecchi e superati: nella prima scena in cui vediamo un Red Cap questo sembra una marionetta, tipo un Muppet. Anche se questo dovrebbe essere un errore, in realtà però si è rivelato essere l'unico motivo per cui ho finito di vedere il film, infatti vedere questi animatronic o pupazzi sbudellare attori in carne e ossa, devo ammettere, è stato molto divertente.

Per il resto però il film è un pianto, con personaggi che sopravvivono senza un graffio a decine di coltellate, un finale buffo e per nulla catartico e altre decine di piccoli e grandi errori che rendono questa pellicola pronta per entrare nel cartone dei film da dimenticare.

 

  • Voto: 4 (tre punti sono solo per i Red Cap\Muppet)
Reviewer